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Coloriamo le Scale!

Participatory architecture workshop, Napoli

Fino al ‘900 il paesaggio intorno alle Scale Cervati era quello caratteristico delle colline che circondano la città di Napoli ossia un paesaggio agreste periurbano, caratterizzato da casali, ville e orti. Con l’espansione edilizia del secondo dopoguerra, questa zona è diventata uno snodo centrale della città, che mette in comunicazione le zone centrali di Chiaia, Centro Storico e Vomero, con i quartieri di Posillipo, Fuorigrotta e Soccavo.

Nonostante l’alta densità abitativa, questo quartiere si trova privo di spazi pubblici. I vecchi percorsi sono per lo più pedonali e collegano varie scuole della zona. Adesso sono sottoutilizzati, sporchi e degradati, ma potrebbero diventare luogo di aggregazione per bambini e ragazzi del quartiere.

Per fare in modo che questo succeda è importante renderli più attrattivi dal punto di vista estetico.

Il progetto ha coinvolto alunne e alunni dell’I. C. G. Nevio in un’esperienza di progettazione partecipata, un piccolo cantiere di architettura del paesaggio che ha riproposto le stesse metodologie utilizzate dagli architetti per il restauro ed il recupero di beni artistici e la rigenerazione urbana di luoghi abbandonati, adattandole chiaramente all’età degli alunni ed all’aspetto formativo del progetto.

L’obiettivo è stato quello di risvegliare negli alunni il senso di appartenenza ad un luogo attraverso una serie di attività pratiche collettive che permettessero di trasmettere il senso più vero dell’espressione «spazio pubblico».

Per la progettazione della componente didattica  del laboratorio si è ricorso alla consulenza di EaS lab realtà all’avanguardia a Napoli nel realizzare percorsi educativi che favoriscano la partecipazione attiva delle comunità locali nei processi di sviluppo sostenibile.

In fondo alla pagina un diario di bordo realizzato con le alunne e gli alunni della scuola descrive le varie fasi di questo processo di architettura partecipata.

Anno:

2019

 

Committente:

Istituto Comprensivo G. Nevio

Collaborazione:

EaS lab

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Diario di bordo

Team building

Nei primi incontri, lanciandoci una pallina di carta, abbiamo imparato a conoscerci e a formare una squadra. Abbiamo scritto insieme il “Patto d’Aula”, ossia le regole che tutte e tutti abbiamo imparato a rispettare per poter lavorare insieme. Abbiamo imparato a metterci in cerchio, per parlare guardandoci negli occhi ed ascoltarci mentre lo facciamo.

Creazione dell'immaginario

All’inizio le scale erano solo una cosa che usavamo per salire e per scendere, per andare a scuola e per tornare.

Seduti in cerchio abbiamo fatto un brainstorming, cioè abbiamo cominciato a dire tutto quello che ci veniva in mente sulle scale e abbiamo visto che una scala non è solo una serie di scalini grigi, ma può essere qualcosa di più.

Per scoprire cosa può succedere su una scala, abbiamo disegnato dei fumetti. Le storie, anche le più semplici, permettono di pensare alle cose in una maniera più creativa, di immaginarsi mondi divertenti, tristi, fantastici.

Rilievo geometrico

Quando è finalmente uscito il sole, siamo usciti e siamo corsi sulle scale.

Per prima cosa le abbiamo misurate, perché per poter lavorare su uno spazio bisogna prima conoscerlo. Abbiamo contato i gradini, ci siamo divisi in gruppi e, usando i nostri piedi come unità di misura, abbiamo preso nota di lunghezza, profondità e altezza, poi li abbiamo ridisegnati.

All’inizio i nostri disegni erano solo degli schizzi circondati da numeri, col passare delle settimane sono diventati dei disegni molto precisi, che abbiamo usato per preparare il nostro progetto.

Rilievo materico

Utilizzando i disegni del rilievo geometrico, abbiamo annotato gli elementi di degrado che trasformano le Scale di Torre Cervati in uno spazio che non è bello attraversare ed in cui non è piacevole sostare.

È stata segnata la presenza di rifiuti, escrementi di animali, bottiglie rotte, super ci rovinate e per ogni tipologia di degrado abbiamo ragionato collettivamente su azioni da compiere per migliorare la qualità dello spazio pubblico.

Al di là della sporcizia, abbiamo pensato che le persone si affezionerebbero maggiormente alle Scale di Torre Cervati se lo spazio fosse più accogliente ed allegro e che colorare i gradini è l’azione progettuale che maggiormente risponde a queste necessità.

Scelta dei colori

I 6 colori utilizzati, sono stati scelti attraverso un laboratorio di progettazione partecipata, in modo da individuare delle tinte che suscitassero sentimenti di felicità e benessere.

Seduti in cerchio, ciascuno di noi ha detto quale fosse il suo colore preferito, quello che lo faceva sentire felice ed anche quello che gli piaceva di meno. Li abbiamo segnati su un foglio di carta ed abbiamo visto quali tinte rispondessero ai gusti di tutta la squadra.

Per fare questa operazione abbiamo trasformato i colori che non ci piacevano nei loro complementari utilizzando la ruota dei colori, in modo di trasformare un sentimento negativo in un suggerimento costruttivo.

Cantiere

Per prima cosa abbiamo recintato l’area di cantiere e preparato la segnaletica per comunicare agli abitanti del quartiere cosa stavamo facendo, poi abbiamo numerato i gradini e scelto quali pietre colorare.

Ogni pietra è stata prima spazzolata e poi recintata con lo scotch di carta, affinché fosse pitturata in maniera precisa, quindi ci siamo divisi in coppie e finalmente abbiamo cominciato a colorare la scala!

È stato complicato, a volte stancante, ma ce l’abbiamo fatta! Le Scale di Torre Cervati non sono più uno luogo abbandonato, ma sono diventate uno spazio pieno di colore ed allegria.