Cosa faccio

[pa-e-sàg-gio]/pae’zadʤo/: zona o territorio, quale viene percepito dagli abitanti del luogo o dai viaggiatori, il cui aspetto e carattere derivano dall’azione di fattori naturali e/o culturali, cioè antropici, umani.

Il paesaggio è cioè il risultato dell’interazione tra l’uomo e il mondo che lo circonda.
Il paesaggio è una costruzione antropica: non esiste, se non grazie alla presenza di qualcuno che lo percepisca.

Lavorare con il paesaggio vuol dire osservare la natura e dialogare con l’ambiente, ma anche lavorare con le persone, ascoltarle, confrontarsi con comunità in maniera orizzontale e costruire immaginari condivisi, disegnare geografie di mondi che ancora non sono stati esplorati. Oppure inventarne di nuovi.

Dal 2013 è quello che faccio.

Progettazione

Un giardino è un organismo complesso. Il primo passo per elaborare un progetto è una visita in loco, così da ascoltare i desideri del cliente e valutare le condizioni ambientali, come la posizione geografica del giardino, l’esposizione al sole e lo spazio a disposizione. Il dialogo con la committenza assicura che ci sia accordo su aspetti importanti come l’immagine del giardino e la scelta delle piante, che recupero da vivai di fiducia.
Seguo personalmente la fase di realizzazione in modo da garantire che il lavoro sia effettuato a regola d’arte e sono a disposizione nei mesi successivi all’impianto per verificare che le piante si stiano ambientando senza problemi.

Recupero

A volte giardini e terrazzi che sono stati abbandonati a se stessi per lungo tempo non hanno bisogno di particolari interventi di riconfigurazione. Capita spesso, infatti, che alcune piante siano cresciute eccessivamente ed in maniera disordinata, ostacolando lo sviluppo delle vicine e rendendo l’ambiente brutto o invivibile.
Un progetto di recupero che individui i problemi e le potenzialità del giardino può essere la soluzione più sostenibile, sia dal punto di vista economico che ecologico. A questo può essere affiancato un programma di manutenzione, che evidenzi mese per mese le operazioni da effettuare per mantenere il giardino in salute e bellezza.

Cartografia critica

“… pertanto ogni mappa è un’interfaccia, ogni labirinto un abisso piegato” G. Olsson

Una mappa è al tempo stesso rappresentazione e creazione dello spazio. 

Una cartografia, in sostanza, non è un oggetto ma una tecnologia, un’interfaccia dimensionale che attiva in chi la utilizza una specifica modalità percettiva ed un indefinibile potere di creazione spaziale (come fosse Antani).
In altre parole le mappe sono dispositivi in grado attualizzare una performance spaziale in cui mappare è un processo, un evento performativo che continuamente crea, descrive e distrugge lo spazio.
Realizzare una cartografia è un processo di creazione collaborativo in cui si incontrano la visione del committente, la sensibilità del cartografo e la materia che viene mappata.

Installazioni artistiche

Lavorare con il paesaggio implica spesso l’interrogarsi sulla natura dello spazio pubblico.
Le piante, infatti, sono solo uno degli elementi che compongono lo spazio aperto. Ci sono i materiali delle pavimentazioni, l’acqua, la luce, i suoni, le proporzioni dello spazio. Al centro di questa complessa macchina scenografica ci sono le persone, con le loro sensazioni, i sentimenti, le suggestioni.
Le installazioni temporanee sono un occasione per indagare tutte queste incognite e sperimentare i confini tra realtà e interpretazione, in un ambito, quello dell’arte, libero dai vincoli di praticità e funzionalità.

Progettazione partecipata

Un elemento che ritengo sia essenziale del modo in cui lavoro è il coinvolgimento attivo delle persone a cui il progetto è rivolto e la condivisione dei saperi tra i partecipanti al processo.

Molti dei miei progetti di architettura del paesaggio avvengono attraverso la conduzione di workshop di progettazione partecipata, in modo che gli abitanti o i fruitori dell’area di progetto possano contribuire ad immaginare e costruire in maniera collettiva lo spazio che abiteranno.

Anche nella progettazione di giardini, l’obbiettivo principale è fare in modo che il cliente impari a conoscere le piante, così da prendersene cura nel miglior modo possibile. Il giardino diventa così uno strumento di ricongiunzione tra le persone ed il mondo naturale.

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