fbpx
deserto-pianta

Perché le piante muoiono

Ovvero sulla solitudine delle piante in terrazzo.

Ciao giardinauta!

Nello scorso articolo abbiamo parlato dell’ansia da prestazione dell’aspirante giardiniere e abbiamo capito come lasciarcela alle spalle.

Oggi vorrei fare un passo avanti, cercando di rispondere alla domanda più gettonata di sempre: “Perché le mie piante muoiono?” 

Eh, bella domanda. Lo scorso autunno mi è morto un platycerium e ancora non ho capito bene perché.

La prima risposta che mi sento di dare è “Perché le piante sono esseri viventi e gli esseri viventi ad un certo punto fanno questo: muoiono”

 

 

Lo so, ci volevo io per arrivare a questa rivelazione.

Sembra un’ovvietà, ma quello che voglio dire è che le piante sono progettate per fare proprio questo: crescono e prosperano finché ci sono le condizioni che permettono loro di farlo, ma quando queste condizioni non ci sono più, muoiono e decomponendosi nel terreno aiutano a ristabilire le condizioni per lo sviluppo di altre piante.

È un ciclo meraviglioso di rinascita continua.

Comunque il punto è questo: in linea generale non c’è niente di male se una pianta muore. In natura. Nei nostri appartamenti, sul balcone e sul terrazzo è un po’ diverso perché lasciare una pianta a decomporsi sulle mattonelle del pavimento non avrebbe molto senso, oltre ad essere un panorama un attimo deprimente.

Per questo motivo ai miei clienti consiglio sempre, quando possibile, di installare una compostiera. Se non hai mai sentito questo termine, ti basti sapere che la compostiera è una meravigliosa scatola magica che trasforma gli avanzi del nostro cibo e i residui delle potature in compost, un prodotto concimante che possiamo aggiungere al terreno delle nostre piante per farle crescere rigogliosamente. Ci sono modelli prefabbricati perfetti anche per piccoli balconi, ma è veramente semplicissimo (e soddisfacente) costruirne una da soli, come spiegato qui (SPOILER ALERT: non preoccuparti, i lombrichi sono opzionali).

Però diciamoci la verità, non è solo una questione ecologica, alle piante ci affezioniamo e la morte di una pianta che abbiamo da tempo è sempre un dispiacere. Perciò proviamo a capire come evitare questi lutti vegetali e vediamo quali sono le ragioni per cui le piante di casa muoiono

 

Cocciniglia-in-giardino
Infestazione di cocciniglia cotonosa su una pianta di pittosforo.

Adesso le elencherò di seguito e sarà un cosa un filo tetra, ma secondo me necessaria.

Siamo pronti? 

Le piante in vaso muoiono per:

– Fame

– Sete

– Soffocamento

– Malattie infettive

– Solitudine

 

Brrr che brutte cose. Ma non spaventiamoci, vediamole brevemente insieme una per una.

 

Fame: finiscono gli elementi nutritivi nel terreno. La soluzione è concimare o rinvasare

Sete: la pianta non ha accesso all’acqua per un periodo insopportabile. Facile, bisogna annaffiare.

Soffocamento/affogamento: il terreno è pieno d’acqua o le radici esauriscono lo spazio nel vaso. Assicurarsi che le radici abbiano spazio a sufficienza e che vi sia un buon drenaggio dell’acqua.

Malattie infettive: parassiti, batteri, virus, proliferano sulla pianta alimentandosene. È la causa di morte delle piante in balcone e terrazzo più complicata da risolvere, ma fortunatamente anche la meno comune. Generalmente le infezioni si sviluppano su piante già deboli per fame, sete, soffocamento, perciò se la pianta è in salute difficilmente i parassiti avranno il sopravvento.

Ma veniamo all’ultima causa: la solitudine.

Sì, hai capito bene, le piante muoiono perché si sentono sole, e forse tra le varie cause che portano alla morte delle nostre piante questa è proprio la principale. 

In natura le piante non vivono isolate le une dalle altre, ma intrecciate tra di loro, in ecosistemi in cui è difficile capire dove finisce un essere vivente e ne comincia un altro. 

Le radici sotto terra si intrecciano tra di loro e vivono in simbiosi con funghi, batteri e microrganismi. Nelle foreste edere e liane si arrampicano su tronchi degli alberi in relazioni di mutuo beneficio. Le piante alte che cercano il sole proteggono quelle basse che cercano l’ombra. Allo stesso tempo le piante basse, con l’evaporazione dell’acqua che contengono, raffrescano quelle che sono più in alto. Insomma è una bella società dinamica di mutualismo biologico.

 

Photo by Alenka Skvarc

 

Adesso conserviamo questa immagine di foresta piena di vita e guardiamo le piante che abbiamo in casa: allontanate dal loro ambiente naturale, circondate da muro e pavimenti e separate le une dalle altre. Quanto di più opposto ci possa essere rispetto alle loro condizioni naturali! Da qui in poi la strada verso la morte di una pianta può essere molto rapida e può essere evitata solo attraverso un attento lavoro di annaffiature, concimazioni e rinvasi.

Quindi cosa possiamo fare?

 

orto-sul-balcone

Meglio avere aiuole (o cassoni se si ha un terrazzo) con varie piante diverse, ovviamente compatibili tra di loro. In alternativa meglio più vasi di piante vicini che piante distanziate le une dalle altre.

All’inizio può sembrare un po’ complicato mettere più piante nello stesso contenitore perché è importante indovinare la giusta combinazione di specie botaniche. Io consiglio sempre di osservare quello che succede in natura. Se durante una passeggiata notiamo due piante che crescono vicine, allora probabilmente staranno bene insieme anche sul nostro terrazzo.

Dalla natura c’è solo da imparare e se sbagliamo, non fa niente. Il giardinaggio è fatto di esperimenti, di errori continui, di scoperte inaspettate. Col proseguire di questo viaggio, proveremo a capire come funziona la natura e invece di avere quattro piante sociopatiche sul balcone impareremo a creare piccoli ecosistemi pieni di vita

 

Alla prossima!

Share your thoughts