Make a boat !
Ogni giorno siamo sempre più sommersi da un’enorme quantità di dati ed è facile sentirsi distaccati dalle tragedie dell’epoca contemporanea quando queste vengono descritte da un mucchio di numeri.
L’installazione artistica “Make a Boat!” parte dall’immenso e preziosissimo lavoro realizzato da UNITED con la ’List of Deaths’, ossia la lista delle 36.570 morti documentate di rifugiati e migranti causate dalle politiche restrittive della “Fortezza Europa”.
“Make a Boat!” si muove tra la performance art e la visualizzazione dei dati.
La lista accessibile online, nonostante abbia un incredibile valore di testimonianza d’archivio, perde la sua efficacia comunicativa nel momento in cui le morti che raccoglie abbandonano il mondo dei corpi fisici per entrare in quello dei caratteri alfanumerici virtuali.
Se la lunghezza della lista ed il proliferare dei numeri lascia immaginare una lunghezza che fa paura, l’effetto è sbiadito dal fatto che risulta impossibile visualizzare la lista contemporaneamente nella sua interezza sullo schermo di un computer.
In un mondo pervaso di dati, i numeri che non vengono costantemente rivitalizzati da un’immagine che gli dia persistenza, sbiadiscono e scompaiono. “Make a Boat!” intende esplorare le potenzialità comunicative che offre la ‘List of Deaths’ riportando i dati nel mondo materiale.
La lista è stata perciò stampata, tranciata (!), accumulata in una risma di fogli A5 che ha uno spessore tangibile, un peso sensibile, un numero in(de)finito di fogli. Un cartello invita l’utilizzatore a prendere un foglio e farci una barchetta di carta, seguendo delle istruzioni.
L’idea è che l’utilizzatore possa ingaggiare un rapporto manuale con questa lista, toccarla, piegarla, leggere stralci di numeri, pezzi di vita e di morte che si ripiegano tra di loro. La ritualità quasi zen dell’atto di creare la barchetta mette l’utilizzatore in uno stato di tranquillità emotiva che è la condizione che permette il trasferimento del dato dalla lista/archivio alla memoria/USB individuale.
Utilizzare le mani oltre che gli occhi, interagire con gli altri utilizzatori, recitare cioè un atto performativo, ha l’obiettivo di costruire un contenitore mnemonico solido e performante nel tempo, in modo che anche se un giorno i dati numerici saranno scomparsi, rimarrà il senso umano e politico della lista.
L’installazione non dice che fare della barchetta di carta, ma lascia all’utilizzatore la libertà di decidere come disporne (conservarla? Poggiarla? Buttarla?) e che valore attribuirle.
Curiosamente, nell’esposizione per il Grande Vento 2018, dopo che alcune barchette erano state posate ai piedi dell’installazione, molti degli utilizzatori successivi hanno deciso di comportarsi allo stesso modo, trasformando l’installazione artistica in una sorta di omaggio ai defunti e realizzando una specie di performance catartica collettiva, possibilità che non era stata presa in considerazione durante l’ideazione dell’opera.
Anno:
- 2018
Cos'è il Grande Vento?
- Il GV è una mostra d'arte interdipendente, organizzata ogni dicembre a Napoli negli spazi dell'Asilo-exasilofilangieri.it.
- Per saperne di più:





